Bologna
Probabilmente leggendo questa domanda hai già trovato una tua risposta personale, perché se sei capitato su questa pagina è perché qualcosa dentro di te ha fatto nascere la necessità di fare un viaggio a Medjugorje.
Non può essere un caso che proprio oggi tu sia finito su questa pagina e tu meglio di ogni altro ne conosci il perché. Per alcuni la spinta può essere la sofferenza, e la paura per una situazione che si sta affrontando nella piena consapevolezza che le nostre forze non siano sufficienti. Nella quotidianità proviamo con tutte le nostre energie a risolvere delle angosce che sono più grandi di noi, che rappresentano un muro che sembra diventare ogni giorno più grande, mentre noi sempre più piccoli sembriamo scomparirne al confronto. Ci chiediamo dei “perché” che non trovano mai risposta. Quei perché sono come quelli che chiedevamo da bambini alla nostra mamma, per capire i significati che ancora non conoscevamo. Ora come allora quindi sentiamo la necessità di chiedere alla nostra Madre Celeste dei perché ed un aiuto, una mano tesa, proprio come allora, perché l’amore che troviamo in Maria è esattamente l’amore materno, identico a quello che sentivamo da piccoli, e abbiamo la consapevolezza che solo Lei può darci quelle risposte e farci sentire di nuovo quell’Amore, quel calore e quella protezione. Per Lei siamo sempre dei bambini, siamo sempre i suoi figli, tanto piccoli e tanto deboli. Per altri scegliere di affrontare un viaggio a Medjugorje è invece legato ad un malessere latente legato ad una strada da trovare e non ancora trovata, ad un percorso fatto ad ostacoli continui che continuano a privarci di una serenità che invece è a portata di mano, ma che non vediamo. Un percorso zavorrato inutilmente da aspetti pratici e materiali della vita che impediscono il nostro cammino, anche se non dovrebbero. C’è sempre un motivo per non essere felici, per non essere sereni. Difficoltà in famiglia, problemi a lavoro, obiettivi non raggiunti, incomprensioni con chicchessia, rabbie accumulate che non ci permettono di godere della gioia della vita; piccoli problemi quotidiani che ingigantiamo alla stregua di problemi veri e tangibili.
Per altri ancora viaggiare a Medjugorje significa ringraziare. Significa in molti casi avere trovato tramite Maria le risposte che cercavamo, le soluzioni a cui aspiravamo, significa aver lasciato a terra le zavorre che ci impedivano il cammino, significa magari tornare a Medjugorje dopo aver fatto un voto nel primo viaggio, o aver lasciato alla Madonna un’intenzione. Significa tornare in questo luogo con un cuore nuovo. Significa essere sotto lo stesso cielo, ma vederlo nuovo, come per la prima volta, con occhiali diversi.
Qualunque sia il motivo per il quale tu hai scelto di viaggiare a Medjuogorje il comune denominatore è una chiamata, o una vocina. Alcuni la chiamano curiosità, per altri è casualità. Ma non è un caso se hai sentito i tuoi colleghi parlare di Medjugorje e ti viene in mente proprio ora, o se qualcuno a te caro ci è stato e il suo racconto che ti ha affascinato ti ha fatto finire su questa pagina. C’è un momento che non è mai casuale per venire a Medjugorje, e questo può essere il tuo, anche se tu, magari, ancora non lo sai.